Nella mente di uno Stoico

Alla base della filosofia stoica propria del romano vi è la sua natura severa, intransigente e combattiva, la quale affonda nella sua visione religiosa del mondo.

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La vita con tutte le sue infinite avversità e le sue sconfitte è quel campo di battaglia che gli dèi mettono in piedi contro di noi al fine di provarci fisicamente e mentalmente. Gli dèi ci odiano? Loro vogliono la nostra evoluzione, la nostra crescità interiore e non potranno cercarla se non nel modo del presente.

“Vivi con gli dei. Perché infatti vive con gli dei chi costantemente mostra loro di essere intimamente soddisfatto di ciò che gli hanno assegnato.Marco Aurelio, Penseri

Gli dèi vogliono che l’uomo venga lavorato dalle avversità, che esso apprendi dai propri errori, per riproporsi a loro in qualità più alte.

“Che cosa misera è l’umanità se non si sa elevare oltre l’umano! ” Seneca

Queste sono infinite prove che permetteranno di mostrare la nostra vera natura.                                              Vivere militare est esprimeva bene Seneca.Ma il pensiero stoico non si ferma solo a questo. La grandezza dell’uomo romano, la quale non a caso si realizzerà militarmente, nasce proprio da questa capacità di sopportazione e di realizzazione politica-militare dei propri obiettivi. Dai nostri antenati latini prendiamo il concetto di resilienza, da resiliere. Si sostiene che in origine indicasse l’abilità del marinaio caduto in mare di ritornare nell’imbarcazione capovolta. Una condizione nefasta alla quale il marinaio avrebbe dovuto far fronte con mente lucida e determinazione. La resilienza, per l’appunto, indica una qualità psicologica: la capacità di riorganizzarsi positivamente di fronte ad un trauma. A fronte della storia e dei numerosi campi avversi nei quali i romani hanno combattuto, capace di organizzarsi in seguito a una sconfitta, dimostra la presenza interiore di questa qualità autenticamente militare. Frangar non flectar Ci spezziamo ma non ci pieghiamo. Questo motto esprime perfettamente il principio della resilienza. Non si nega la possibilità della sconfitta, ma si contrappone la capacità di resistere, di rimanere in ordine con le proprie idee di fronte alle peggiori avversità. 

aquila

All’uom tenace nel suo buon proposito
non muove il saldo cuor furia di popolo
che iniquo imperversi o cipiglio
di minaccioso dèspota, non l’Austro

torbido del re del mobile Adriatico,                                                                                                    non la grande destra del signor del fulmine                                                                                         se infranto precipiti il mondo                                                                                                              impavido ei starà nella ruina.

Orazio, Carme III

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